Lavocedelpopolo – La Valle Camonica che crea e diffonde cultura. Alle otto edizioni di OltreConfine, il festival letterario (e non solo) che tocca diversi comuni camuni, si aggiunge quest’anno “Il sentiero invisibile”, sempre a partecipazione gratuita.
“Il grande entusiasmo che ha accompagnato l’ultima edizione di OltreConfine (le tredici serate sono state tutte sold out, ndr) è la conferma che quello che stiamo facendo è un’esigenza profonda del territorio — spiega Stefano Malosso, direttore artistico di OltreConfine Festival —. A Ponte di Legno, abbiamo trovato persone molto sensibili alla nostra proposta: è nata quindi una collaborazione con la biblioteca e la Pro loco, a cui poi si è aggiunta la cooperativa “Il leggio”, il Comune e il Consorzio Ponte di Legno–Tonale”.
Il programma è di altissima qualità. Il 18 agosto, alle 21, al Palasport di Ponte di Legno ci sarà lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet con il suo “Lezione di sogni”. L’ospite della serata successiva sarà invece Massimo Bubola, musicista, poeta e scrittore, autore di una ricostruzione delle canzoni della Prima Guerra Mondiale, dal titolo “Ballata senza nome” (Frassinelli). Il 20 agosto toccherà a Massimo Gramellini: a distanza di dieci anni, l’autore di “Fai bei sogni” (Longanesi) sente il bisogno di riprendere il tema della perdita (della madre, ndr) continuando a parlarci della paura di conoscerla e del lungo percorso per conquistare l’amore e la felicità. Beppe Severgnini chiuderà il ciclo: il 21 agosto, al Palasport di Ponte di Legno, si parlerà delle dieci regole d’oro e degli altrettanti errori da evitare in viaggio nell’incontro dal titolo “Come organizzare un viaggio disastroso e poi pentirsene. Ma le proposte non finiscono qui, visto che venerdì 19 e sabato 20, alle 18, al Caffè Roma, ci saranno due aperitivi con le autrici: prima con Virtus Zallot che presenterà il suo libro “Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli” (Il Mulino) e poi con Nadia Busato con il suo “Factory Girl” (Sem).
“Stiamo lavorando a questo progetto da più di un anno — conclude Stefano Malosso —. Più volte, confrontandoci, abbiamo avuto la sensazione di vivere in una faglia che divide il prima dall’oggi e dal domani. Le certezze si sono azzerate: i sentieri si sono interrotti o deviati. Nel titolo si legge il nostro obiettivo: rendere possibile immaginarsi un sentiero da percorrere per il futuro che ancora non esiste. É invisibile perchè ancora non c’è: lo percorreremo insieme incontrandoci, confrontandoci, scambiandoci opinioni. Che è poi la capacità di riscrivere la società e il mondo che vogliamo”.